Games and the City

Vita a Los Angeles, videogiochi e tante altre cose che non c'entrano niente

31 agosto 2007

Bridezilla, mia madre







Ieri eravamo in barca a Palinuro tra grotte blu e mari trasparenti, oggi siamo nel caldo di Salerno a lottare contro le manie di onnipotenza di mia madre. La seconda (terza?) festa di matrimonio è stasera e lei è andata in panico già da un mese, cioè già da quando io ero a San Francisco e pur volendo organizzare qualcosa proprio non ci potevo fare niente. Negli ultimi giorni siamo stati sempre in giro, quindi l'abbiamo vista poco, ma da ieri sera ha sbroccato e non riusciamo a fermarla. Il problema è che, come tutte le madri, è convinta di doversi sposare lei e che io sia giusto un accessorio che vabbè, purtroppo non si può eliminare. Alla festa che abbiamo fatto a Casalvelino questo era il bilancio degli ospiti:
- invitati: 30
- invitati da me: 0
- invitati da mia madre: 30
- invitati che non conoscevo bene: 6
- invitati che non conoscevo per niente: 2
Stasera dovrebbe andare meglio, ci saranno i miei amici da tutta Italia, ma mia madre continua a sentirsi al centro della scena, tant'è che io mi trucco da sola e lei si fa truccare dall'estetista, io mi metto lo smalto da sola e lei si è già fatta fare manicure e pedicure, io ci ho messo meno di un'ora dal parrucchiere compreso taglio e lei tornerà probabilmente tra tre o quattro ore (con gli stessi capelli di sempre, visto che ce li ha corti). Nel frattempo io, col bindi indiano in testa, devo portare la gatta dal veterinario e andare a prendere gli ospiti alla stazione, sperando di non sudare troppo per non ritrovarmi stasera con una pettinatura alla "spiaggiati su un'isola deserta", che non era certo l'intenzione del mio fabulous parrucchiere Aldo. Che dire? Il matrimonio, quello vero a San Francisco, ci ha fatti divertire senza farci perdere la salute, nonostante la mia ex suocera in abito lungo bianco...

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22 agosto 2007

Monaco, Munich, Munchen




La nostra traversata dell'Atlantico è andata più o meno bene, se non fosse per il fatto che hanno perso la valigia di Sterling e siamo partiti con due ore di ritardo. Vabbè, almeno a Philadelphia siamo riusciti a incontrare la zia di Sterling per cena, un fatto positivo visto che non l'avevo ancora conosciuta. A Monaco ci siamo fermati in un alberghetto tipico bavarese, molto carino e gestito da una vecchia mummificata che non parlava inglese. La città è interessante, anche se non la definirei una delle più belle che ho visto e certamente non ci vivrei. La birra in compenso è come uno se la aspetta, se non ancora meglio. Sabato sera siamo stati a cena dalla mia amica Daniela e dal marito, che vivono a Monaco in una casetta carinissima, sfidando le difficoltà quotidiane di una lingua secondo me impossibile da imparare. Domenica invece abbiamo visitato il centro della città in lungo e in largo e abbiamo fatto il giro delle pinacoteche. Vedere i girasoli di Van Gogh a €1 è una cosa che non mi sarei mai immaginata! Lunedì mattina (o meglio domenica notte, considerata l'ora) siamo partiti per Lipsia per la Games Convention. Due giorni di quasi riposo, pianificazione del lavoro e oggi siamo partiti con la fiera. Siamo ancora al convention center, pronti per tornare in albergo, e io sono già distrutta. Mi chiedo come farò a scrivere cinque articoli prima di andare a dormire. Anzi... a questo punto chi me lo fa fare di chiedermelo?

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17 agosto 2007

In partenza per l'Europa


Sono le 3 di notte, tra meno di tre ore la navetta verrà a prenderci per portarci all'aeroporto e io mi sto già pentendo di aver ascoltato il geniale consiglio di Sterling "non dormiamo stanotte, ci aiuterà a superare meglio il jet lag!". Mi chiedo perchè finisco sempre per ascoltarlo... Tra un delirio e l'altro ho inziato a realizzare seriamente il fatto che sarò via da casa per cinque settimane abbondanti e che sicuramente mi mancheranno tante cose. Questo è il mio bilancio:

Cose di cui sentirò la mancanza:
1- Il panorama dalla finestra della camera da letto
2- Il tè del pomeriggio con chiacchiera in compagnia della mia vicina Elmira
3- Le bagel con la marmellata d'uva, i tapioca drink e tutti gli altri cibi introvabili in Italia
4- Lo shopping rilassante a Japantown
5- I pomeriggi di sole passati a esplorare la Baia
Cose di cui NON sentirò la mancanza:
1- Vedere la nebbia che striscia dalla finestra della camera da letto
2- Gli homeless che ti parlano in modo incomprensibile tra i denti (mancanti)
3- Le fettuccine con salsa Alfredo, il cibo italiano più finto del mondo
4- Gli autobus affollati, puzzolenti e guidati da folli con la patente
5- Dover condividere lavatrice e asciugatrice con tutti gli altri inquilini del palazzo
Sterling ovviamente sarebbe il fattore numero uno tra le cose che mi mancheranno, ma visto che rientra anche in tutte le altre si becca una nomination speciale e via. Comunque, valigie pronte (almeno le mie, quelle di Sterling le vedo ancora disseminate per casa) e si torna nella cara vecchia e costosa Europa. Due giorni di vacanza a Monaco e poi ci trasferiamo a Lipsia per il lavoro pesante, che spero sarà alleggerito da wurstel e crauti in abbondanza. Dopodichè Italia, olè!

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14 agosto 2007

Polvere di stelle


Anche se siamo nel pieno dei preparativi per la partenza, domenica sera abbiamo trovato il tempo di andare al cinema a vedere Stardust, che qui è appena uscito. Ci aspettavamo una sala semideserta e invece c'era un bel pò di gente... boh, tutti appassionati di Neil Gaiman? Perfino Sterling, che non leggerebbe un libro fantasy nemmeno sotto tortura, ha ammesso di essersi divertito e di aver apprezzato il pesantissimo umorismo dark del film. Non che nel libro non ci fosse, ma qui è portato all'estremo, in una decostruzione della favola classica che Neil Gaiman aveva realizzato solo fino a un certo punto. I critici americani stanno facendo la corsa per paragonarlo a The Princess Bride (La storia fantastica), un'altra favola anticonformista che fu quasi un flop ai botteghini ma poi diventò un blockbuster in videocassetta. Qualche similitudine c'è, ma Stardust è figlio del nuovo millennio: basta guardare il personaggio di Robert De Niro, perfetto secondo alcuni, un pò troppo "over the top" secondo altri. Io personalmente concordo con Ebert & Roeper e gli dò two thumbs up: è un'esperienza che merita di essere fatta. Mi domando solo quante persone andranno a vederlo in Italia a ottobre...

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08 agosto 2007

Post-Lollapalooza



Durante il concerto degli Yeah Yeah Yeahs Karen O. si è strappata tutti i vestiti di dosso.


All'evento Sony c'era anche un certo Perry Farrell che ha premiato la migliore performance di "Been Caught Stealing".


Sterling e il nostro fantastico Deep Dish.

'O sapevate? Il Deep Dish è anche un dessert con biscotti e gelato. Sapevatelo!

Di certo non la pizzeria più modesta di Chicago...

Portillo's è il posto più famoso per farsi del male con gli hot-dog originali di Chicago.

Io e Alessandro facciamo un brindisi in onore di Valentina con i nostri hot-dog.

Dopo quattro giorni di concerti, caldo (finalmente!) e Sony, siamo tornati nella nebbia. Per fortuna il mio amico Gareth e la sua banda sono qui da Torino per qualche giorno e mi aiuteranno a superare allegramente il fatto che oggi Sterling è dovuto ripartire per L.A. e tornerà venerdì. Sarei andata anch'io, ma tra gli amici e il lavoro non ce la potevo proprio fare. Ricapitolando Chicago in poche parole direi: mangiate pesanti e digestione a ritmo di musica. Il Lollapalooza è stato spettacolare, enorme e ben organizzato. I gruppi che ho visto sono stati:
- The Roots (non li conosco quasi per niente ma vabbè...)
- Yeah Yeah Yeahs (assolutamente i migliori)
- Spoon (rivelazione)
- Muse (non tutto il concerto causa pioggia e fame)
- Amy Winehouse (per fortuna non troppo ubriaca)
- Iggy Pop (un pazzo furioso, ma divertente)
- !!! (bah...)
- My Morning Jacket (non esattamente il mio genere)
- TV on the Radio (bravissimi, chi se lo aspettava)
- Pearl Jam (du' palle all'inizio, Valentina ZITTA, poi si sono ripresi con i classici e Ben Harper).
La cosa ha funzionato particolarmente bene, perchè mentre Sterling vedeva i suoi gruppi poco raccomandabili (tipo dei DJ tamarri) io sono andata ai concerti che mi interessavano con Alessandro, un amico di Vale che si è appena trasferito a Chicago per qualche mese. Ci siamo rivisti anche lunedì con tutta la sua combriccola di bergamaschi-bergamotti per un pesantissimo hot-dog in stile Chicago che mi si è piazzato sullo stomaco fino più o meno alle sette di sera. Proprio quello stesso giorno Sterling ha avuto la brillante idea di proporre "prendiamo la metro per andare agli studi Midway!". Mai decisione fu meno azzeccata. La metropolitana di Chicago è vecchissima, tipo quella di New York, e tra il caldo e l'umido c'era da svenire. Come se non bastasse, il treno della linea rossa che abbiamo preso aveva l'aria condizionata rotta e quello della linea blu era pieno di turisti che tornavano all'aeroporto O'Hare e che evidentemente non avevano mai preso un mezzo pubblico in vita loro, perchè continuavano a perdere l'equilibrio e a cadere addosso a tutti. Metro a parte, ho apprezzato Chicago molto di più questa volta che quella scorsa... forse perchè quell'altra volta avevo appena conosciuto Sterling e la città era un pò passata in secondo piano. Ottimo (anche se pesantissimo) cibo di origine italiana ma ormai completamente diverso, come il Deep Dish, persone gentilissime e grattacieli enormi che non vedremo mai nella terremotata San Francisco. E' una città in cui non vivrei mai, ma tornare a visitarla ogni tanto è veramente una bella esperienza.

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02 agosto 2007

Ritorno sul luogo del delitto



Le foto del concerto dei Daft Punk non sono granchè, c'erano troppe luci che andavano e venivano sul palco, ma almeno i video che ho fatto con la macchina fotografica sono venuti bene. Se vi interessa scrivetemi e ve li mando. Nel frattempo, per la "settimana della musica", dopo i Daft Punk visti venerdì scorso siamo pronti a fare le valigie e partire domani mattina per Chicago, destinazione Lollapalooza. E indovina chi c'è al Lollapalooza? Di nuovo loro, i Daft Punk. Purtroppo pare che non potremo rivederli perchè si esibiranno venerdì sera, proprio quando noi saremo impegnati in un pallosissimo cocktail party con Sony. Già me lo immagino: fiumi di alcool e zero cibo, a meno che la House of Blues (dove si terrà l'evento) non decida di prendere il sopravvento sfornando quintali di divino cibo Cajun. Il posto lo conosciamo bene, visto che io e Sterling ci siamo conosciuti proprio lì. Ci torniamo dopo un anno e mezzo, senza wrestling ma con tutta l'intenzione di andare a caccia della migliore pizzeria della città che faccia un deep dish in grado di superare quello di Little Star sotto casa. Per il resto non so, Chicago è una città che non mi attira particolarmente ma le previsioni del tempo dicono che ora ci sono 30°, chi rifiuterebbe mai un tuffo nell'estate dopo il nebbione perenne di qui?

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