Games and the City

Vita a Los Angeles, videogiochi e tante altre cose che non c'entrano niente

28 gennaio 2008

Only in San Francisco


Traduco liberamente: "Non parcheggiare qui. L'ira degli antichi ricadrà sulla tua testa. I lacci delle tue scarpe non resteranno annodati. Scoiattoli rabbiosi invaderanno la tua casa. Il cibo nel frigorifero andrà misteriosamente a male. La tua macchina farà di nuovo quel costoso rumore simile a uno scatto e nessuno parlerà con te alle feste. Farai anche seriamente innervosire la tr**a che paga un sacco di soldi per questo garage, e nessuno vuole che questo succeda"

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22 gennaio 2008

Sterling diventa il boss di fine livello

Parlando d'altro, oggi ho due buone notizie lavorative. La prima in ordine cronologico è che mi è arrivata la conferma di registrazione per la Game Developers Conference (per gli amici GDC), che si terrà al solito qui a San Francisco alla fine di febbraio. Non che la conferma fosse una sorpresa, visto che parteciperò come freelancer per il gruppo IGN e non per il "Casalpalocco Daily News", ma mi sono fermata a pensare a quanto mi piaccia andarmene in giro liberamente tra conferenze e gruppi di discussione in quello che è senz'altro il mio evento annuale preferito nel settore dei videogiochi. E' l'unica occasione in cui si fanno quattro chiacchiere con designer e sviluppatori senza dover passare per i PR, e questo è più che sufficiente per farmi andare in giro per una settimana come una molla impazzita senza pensare a mangiare nè a dormire. L'anno scorso ho incontrato nientemeno che il creatore di Tetris, quest'anno chissà... L'altra notizia me la sono tenuta per seconda, perchè altrimenti avrebbe fatto perdere importanza a quella della GDC: Sterling è stato promosso da Associate Editor a Editor per il suo sito. Detta così uno pensa "boh?", e infatti è proprio quello che ho pensato io quando me l'ha detto, anche se mi sono ben guardata dal manifestare perplessità. In realtà non è un passo da poco, perchè questa carica lo mette al di sopra di tutti gli altri colleghi, direttori editoriali esclusi. Ora, lo so, dovrei aggiungere che siamo felici che l'impegno speso in questi anni sia stato riconosciuto e premiato e bla bla bla, insomma dire qualcosa dal profondo valore simbolico. Invece aggiungerò semplicemente che siamo più felici per i vantaggi collaterali: priorità di scelta sui viaggi di lavoro (Giappone arriviamo!) e ovviamente un lauto aumento di stipendio. Olè.

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Meme?

Devo confessare una cosa imbarazzante: non ho mai capito bene cosa fosse un meme, nè mi sono sforzata più di tanto di fare ricerche in merito. Pensavo che si potesse vivere senza. Questo qui, però, mi è capitato tra capo e collo grazie a Ilaria, con la quale condivido anche il mese di nascita, e sarebbe stato decisamente maleducato tirarmi indietro. Mi lancio nell'impresa pubblicando il mio ritratto migliore (quello fatto col Nintendo Wii) e commentando la descrizione del mio mese di nascita in modo breve e indolore:

APRIL: Active and dynamic. Decisive and hasty but tends to regret. Attractive and affectionate to oneself. Strong mentality. Loves attention. Diplomatic. Consoling, friendly and solves people’s problems. Brave and fearless. Adventurous. Loving and caring. Suave and generous. Emotional. Aggressive. Hasty. Good memory. Moving. Motivates oneself and others. Sickness usually of the head and chest. Sexy in a way that only their lover can see.
In sostanza ci siamo con tutte le caratteristiche peggiori dell'ariete: impaziente, frettolosa, aggressiva, carattere forte (leggasi testarda), buona memoria quasi maniacale. Avventurosa lo sono soprattutto per quanto riguarda il cibo, diplomatica... bwahahah! La mia diplomazia funziona con le molotov, le belle parole le conservo per gli articoli che scrivo. Tutto il resto lascio deciderlo agli altri, tanto si sa che è soggettivo: spero che per gli amici sia una via di mezzo tra le lodi sperticate (e infondate) di Sterling e la buona abitudine di mia madre di chiamarmi strega di fronte a tutti, sconosciuti compresi. Ora, questo meme vorrebbe che io invitassi altre 12 persone a partecipare, ma perdonatemi, proprio non ce la faccio: facciamo che chi vuole partecipa di sua spontanea iniziativa? Le descrizioni dei mesi di nascita le trovate qui.

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18 gennaio 2008

Carbonara Day in ritardo


Ieri era un casino: tra chiropratica, classe di conversazione avanzata, studio personale dello spagnolo e telefonate in cerca di qualcuno che mi faccia un business plan decente per il mio nascente "The Project", proprio non c'era verso di festeggiare il Carbonara Day internazionale. L'ho letto su Repubblica, mi sono quasi commossa e volevo disperatamente partecipare, ma tornavo a casa troppo tardi e c'erano già dei fatastici spiedini ad aspettarmi (qui sono spiedoni, per la verità). Ma oggi, cascasse il mondo, recupero e ne faccio tre quintali! Visto che quando mangiamo pesante ci piace circondarci di persone che condividano con noi l'amore masochistico per i grassi, a festeggiare con noi stasera ci sarà la solita coppia nippo-cubana: lei, Emi, con la fascinazione per l'Italia che ho visto a suo tempo nella mia coinquilina Mai e nella fantastica tripletta di amiche Miho-Shoko-Noriko. Lui, Miguel, con una passione smodata per tutto ciò che è fatto di maiale, sa di maiale e somiglia vagamente al maiale. Tutto tranne le cotenne fritte, che si vendono in buste come le patatine e che da quanto ho capito solo i vietnamiti hanno il coraggio di spararsi in vena. Sterling mi ha commossa: "Ok, se fai la carbonara passo da A.G. Ferrari e compro er guanciale, che la pancetta non sarebbe la stessa cosa".

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14 gennaio 2008

Noi non abbiamo paura


In questo weekend impegnato, tra una cena in piene forze e un saluto a un amico che torna in Korea, abbiamo trovato anche il tempo di guardare il DVD di "Io non ho paura" di Salvatores. Avendo come compagni di visione un marito per metà di colore e un amico completamente di colore, è immediatamente iniziata la corsa per immaginare un possibile remake hollywoodiano in chiave politicamente scorretta. La vicenda non potrebbe che svolgersi in qualche stato del sud (Alabama o Lousiana sono i nostri candidati preferiti), con un bambino di colore nel ruolo di Michele e uno bianco, possibilmente di buona famiglia e con accento del New England, a prendere il posto di Filippo. La trama resterebbe più o meno la stessa, tranne che nel finale dal classico taglio buonista americano: l'ultima scena vedrebbe i due ex bambini, ormai adulti, lavorare insieme a qualcosa di significativo, tipo un'associazione che sostiene le vittime di rapimenti. Dopo aver concluso il nostro delirio immaginativo ci siamo resi conto con orrore che la cosa funzionerebbe, se solo la presentassimo a un qualunque produttore. D'altronde è già successo con "L'ultimo bacio": finale ad alto contenuto zuccherino e risultati disastrosi. Visto che pensiamo a tutto, ma proprio a tutto, abbiamo già anche il titolo pronto: in onore della parlata del Michele americano, sarebbe "I Ain't Scurred".

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11 gennaio 2008

Vi risulta?


Sono contenta di sapere che i francobolli di Star Wars siano arrivati felicemente a destinazione a Torino (Gareth, che la Forza sia con te!), ma ora ho una domanda per chiunque abbia ricevuto un pacco in Italia dagli US: c'è da pagare alla consegna? Chiedo, perchè è già la seconda volta che i miei genitori si fanno fregare così: io gli mando un pacco di regali per Natale pagando le mie spese di spedizione all'ufficio postale, a loro viene recapitato il pacco da qualche impiegato delle poste italiane che gli spiega che non c'è un accordo internazionale preciso e bla, bla, bla, insomma che devono pagare ancora per prendere in consegna il pacco. E loro puntualmente ci cascano, visto che non ritengono umanamente concepibile che qualcuno possa essere disonesto. E io puntualmente gli faccio una scenata telefonica che non serve a niente, perchè l'anno dopo se la saranno dimenticata e continueranno a credere nel prossimo. La cosa che mi ha messa in allarme è che ogni anno la cifra da pagare cambia, e non di poco... Secondo voi è un problema solo di Salerno o capita in tutta Italia?

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06 gennaio 2008

La fine del mondo


Ieri ero seduta sul letto a leggere, quando all'improvviso ha tremato tutto. "Un'altra scossa di terremoto", ho pensato, e mi sono concentrata di nuovo su Lemony Snicket e sulle disgrazie dei fratelli Baudelaire. E invece no: era il vento che ha mosso il palazzo. La giornata è stata apocalittica: una pioggia mai vista prima a San Francisco, venti di forza uragano, oltre cento alberi caduti nel solo Golden Gate Park e circa 800.000 persone ormai senza elettricità da due giorni. Io e Sterling guardavamo sgomenti il telegiornale che sconsigliava vivamente di percorrere i ponti perchè c'era il rischio che le raffiche di vento spingessero le macchine di sotto e che segnalava altre catastrofi collaterali, come le autostrade completamente bloccate e la sospensione dei servizi di metropolitana e traghetti. Oggi la situazione non era molto migliore, tant'è che per il secondo giorno di fila siamo rimasti tappati in casa e abbiamo saccheggiato il congelatore alla ricerca di cibi cucinabili. La catastrofe atmosferica, però, ci ha dato tutto il tempo di informarci sulla situazione politica in corso. A sorpresa le primarie dello Iowa le ha vinte Obama, battendo Edwards e pure quella bacchettona di Hilary. Dalla parte dei repubblicani, invece, pare che per il momento spopoli Huckabee, un uomo che sembra normale fin quando non apre la bocca e rivela di non credere alla teoria evoluzionistica di Darwin, ma piuttosto al creazionismo. Tra lui e Romney, che invece è mormone, non so chi farebbe fare una figura peggiore agli Stati Uniti se venisse eletto come presidente. Ecco, l'essere mormoni o il non credere all'evoluzionismo sono tra quelle cose che vengono percepite come 'quasi' normali qui, ma che qualsiasi europeo di media cultura vedrebbe come i deliri di onnipotenza di un popolo mitomane. Io intanto mi godo lo spettacolo, tanto prima che anch'io possa votare dovranno passare altri quattro anni.

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