L'emozione del grande schermo
Mentre le nostre copie autografate di 300 se ne stanno lì ancora non lette, almeno un passo avanti lo abbiamo fatto: con quasi un mese di ritardo siamo andati al cinema a vedere il film. Il regista lo abbiamo incontrato di persona un mese fa quando lo abbiamo intervistato, ha dichiarato di essere un appassionato di videogiochi ma quando gli abbiamo chiesto a che cosa in particolare gli piace giocare ci ha risposto: "Sicurante Gears of War e poi... uhm... ahemmmm... beh, Gears, no?". Ho provato a chiedergli se era minimamente in attesa di God of War II, trattandosi sempre di Antica Grecia, ma mi ha ricambiata con uno sguardo vacuo. E vabbè... Il film in sè mi è piaciuto dal punto di vista grafico, ma d'altronde sarebbe ipocrita parlare di trama visto che non esiste. Al di là dei muscoli in primo piano sempre e comunque (un fattore che non dovrebbe mai essere trascurato da chi è sessualmente orientato verso il genere maschile), i colori sono carichi al punto giusto e alcune scene sono molto suggestive. Peccato per i Persiani, che ci fanno una figura a metà tra Assassin's Creed e il club dei fricchettoni sadomaso trans. Comunque, al di là del film, un paio di considerazioni sui cinema americani sono d'obbligo:
- l'unico cinema degli US con posti numerati è l'Arclight di Los Angeles, che tutti considerano sconvolgentemente futuristico. Io ci sono stata a giugno e non ha niente di più dell'UCI che avevo sotto casa a Roma.
- non avendo posti numerati, non è possibile prenotare comodamente da casa, quindi bisogna andare lì un secolo prima e poi fare l'arrembaggio ai posti quando aprono la sala, rischiando di ritrovarsi a diverse file di distanza da zio Washington e Paulie Junior che erano venuti con te.
- anche riuscendo a trovare posto tutti insieme si deve passare attraverso la tortura dei 30 minuti di trailer e pubblicità varie che precedono il film e fanno venire voglia di strozzarsi con il popcorn caramellato.
A chi dice che l'America è avanti vorrei ricordare solo un piccolo particolare: qui le scatolette (di tonno, di pelati e di qualsiasi altra cosa) non hanno la linguetta. Vai di apriscatole come nel '15-18...
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