Games and the City

Vita a Los Angeles, videogiochi e tante altre cose che non c'entrano niente

31 maggio 2007

Tomonobbbu!!!


Di ritorno (stra-ubriachi) da una serata a Japantown che aveva lo scopo di riunire lo staff di GameSpy e quello di Tecmo, eccezioni permettendo (me e Karen di 1UP, nello specifico). La cosa è partita già col piede sbagliato, visto che si è tenuta al Club Mari di Japantown, un hostess club sul genere di quelli giapponesi. In pratica funziona così: sei un uomo coi soldi, vai lì, ti becchi una ragazza giapponese che ti versa da bere, ti accende le sigarette e se paghi bene ti dà pure l'happy ending. Se sei una donna poco da fare, sei una rogna che ruba soldi alle oneste lavoratrici del club e nemmeno ti versano da bere. Insomma, è stata forse la prima volta nella mia vita in cui mi sono sentita veramente diversa da tutti gli altri: ero l'unica occidentale di sesso femminile in tutto il locale, visto che perfino Karen è di origine taiwanese e si è messa a parlare in mandarino con una delle false giapponesi che lavorano lì. Non che non ci siano anche giapponesi autentiche, ma ti trattano se possibile ancora peggio. Tomonobu Itagaki (designer, per chi non lo sapesse, di serie di videogiochi come Dead or Alive e Ninja Gaiden) era lì con noi a bersi i suoi drink e a conversare amabilmente con le vere giapponesi, senza però richiedere nessun happy ending. Ha supportato amabilmente il presidente giapponese di Tecmo alle prese col karaoke senza lamentarsi delle sue discutibili scelte rock, si è bevuto i suoi drink e si è altrettanto amabilmente offerto alle telecamere, contraddicendo la sua fama di sviluppatore polemico e insopportabile. Insomma, quasi l'ospite perfetto per la serata più strana della stagione. C'entrerà qualcosa il fatto che prima di andare a Japantown ci eravamo sparati un enorme piatto di rigatoni alla carbonara che ci ha dato le visioni?

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