Games and the City

Vita a Los Angeles, videogiochi e tante altre cose che non c'entrano niente

08 agosto 2007

Post-Lollapalooza



Durante il concerto degli Yeah Yeah Yeahs Karen O. si è strappata tutti i vestiti di dosso.


All'evento Sony c'era anche un certo Perry Farrell che ha premiato la migliore performance di "Been Caught Stealing".


Sterling e il nostro fantastico Deep Dish.

'O sapevate? Il Deep Dish è anche un dessert con biscotti e gelato. Sapevatelo!

Di certo non la pizzeria più modesta di Chicago...

Portillo's è il posto più famoso per farsi del male con gli hot-dog originali di Chicago.

Io e Alessandro facciamo un brindisi in onore di Valentina con i nostri hot-dog.

Dopo quattro giorni di concerti, caldo (finalmente!) e Sony, siamo tornati nella nebbia. Per fortuna il mio amico Gareth e la sua banda sono qui da Torino per qualche giorno e mi aiuteranno a superare allegramente il fatto che oggi Sterling è dovuto ripartire per L.A. e tornerà venerdì. Sarei andata anch'io, ma tra gli amici e il lavoro non ce la potevo proprio fare. Ricapitolando Chicago in poche parole direi: mangiate pesanti e digestione a ritmo di musica. Il Lollapalooza è stato spettacolare, enorme e ben organizzato. I gruppi che ho visto sono stati:
- The Roots (non li conosco quasi per niente ma vabbè...)
- Yeah Yeah Yeahs (assolutamente i migliori)
- Spoon (rivelazione)
- Muse (non tutto il concerto causa pioggia e fame)
- Amy Winehouse (per fortuna non troppo ubriaca)
- Iggy Pop (un pazzo furioso, ma divertente)
- !!! (bah...)
- My Morning Jacket (non esattamente il mio genere)
- TV on the Radio (bravissimi, chi se lo aspettava)
- Pearl Jam (du' palle all'inizio, Valentina ZITTA, poi si sono ripresi con i classici e Ben Harper).
La cosa ha funzionato particolarmente bene, perchè mentre Sterling vedeva i suoi gruppi poco raccomandabili (tipo dei DJ tamarri) io sono andata ai concerti che mi interessavano con Alessandro, un amico di Vale che si è appena trasferito a Chicago per qualche mese. Ci siamo rivisti anche lunedì con tutta la sua combriccola di bergamaschi-bergamotti per un pesantissimo hot-dog in stile Chicago che mi si è piazzato sullo stomaco fino più o meno alle sette di sera. Proprio quello stesso giorno Sterling ha avuto la brillante idea di proporre "prendiamo la metro per andare agli studi Midway!". Mai decisione fu meno azzeccata. La metropolitana di Chicago è vecchissima, tipo quella di New York, e tra il caldo e l'umido c'era da svenire. Come se non bastasse, il treno della linea rossa che abbiamo preso aveva l'aria condizionata rotta e quello della linea blu era pieno di turisti che tornavano all'aeroporto O'Hare e che evidentemente non avevano mai preso un mezzo pubblico in vita loro, perchè continuavano a perdere l'equilibrio e a cadere addosso a tutti. Metro a parte, ho apprezzato Chicago molto di più questa volta che quella scorsa... forse perchè quell'altra volta avevo appena conosciuto Sterling e la città era un pò passata in secondo piano. Ottimo (anche se pesantissimo) cibo di origine italiana ma ormai completamente diverso, come il Deep Dish, persone gentilissime e grattacieli enormi che non vedremo mai nella terremotata San Francisco. E' una città in cui non vivrei mai, ma tornare a visitarla ogni tanto è veramente una bella esperienza.

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