Games and the City

Vita a Los Angeles, videogiochi e tante altre cose che non c'entrano niente

20 settembre 2007

Goodbye Italia


Era quasi ora, dopo un mese in Italia, di togliere le tende. Ho girato come una trottola tra città e case di amici, ho provato nel frattempo a lavorare, ho salutato un numero astronomico di amici e parenti e il risultato è che sono stanca e non vedo l'ora di tornare a casa. Non è che la famiglia non mi manchi, ma mi sentivo spiazzata, senza uno spazio mio e decisamente confusa. E poi non vedo l'ora di riabbracciare Sterling, di farmi una sacrosanta giornata di cazzeggio a casa e di passare uno dei nostri soliti weekend all'esplorazione della città, anche se ormai da esplorare ci è rimasto ben poco. E poi e poi, Electronic Arts sta aspettando la mia recensione di MySims su GameSpy come se fosse manna dal cielo, visto che la media dei voti presi finora è bassina. Martedì sera ho salutato gli ultimi amici (quelli della foto) allo Yemaya, il mio locale preferito a Salerno. Alcuni verranno a trovarmi presto, di altri so già che non verranno mai, anche se magari ci provano a promettermi una visita. Ho anche chiacchierato con una persona che non conoscevo (e che non è nella foto), con risultati piuttosto deprimenti:
"Cosa fai nella vita?"
"La giornalista"
"Ah, e di cosa ti occupi in particolare?"
"Scrivo di videogiochi"
"...Nel senso che ne parli male?"
Ma sì, diamo vita a figure giornalistiche specializzate che si occupino esclusivamente di diffamare una certa categoria di intrattenimento. Ci sono volontari per parlare male del cinema? Altri che vogliono spiegare al publico quanto sia brutta e inutile la musica? Così accontentiamo tutti, mica solo i genitori incazzati che ce l'hanno a morte coi videogiochi... A quel punto ho pensato: basta, fatemi tornare a San Francisco, rivoglio Shane di EGM, Christian di Gamasutra, Karen di 1UP e Chris di Wired. Rivoglio gente che pensi al mio lavoro come a una cosa seria, perchè per gli italiani io sono sempre "quella che gioca ai giochini tutto il giorno". Fosse almeno vero non mi lamenterei. A nessuno passa mai per la testa che sono la prima giornalista di madrelingua italiana a scrivere di videogiochi per una pubblicazione americana? Cioè, nel mio piccolo sto facendo la storia! Comunque, la serata è finita bene nonostante l'incidente diplomatico e stanotte mi ritrovo a Monaco, in piena vigilia dell'Oktoberfest. Sono a letto con ben cinque strati di coperte e se esco dal letto mi congelo all'istante, però non vedo l'ora di tuffarmi nel casino. Un ultimo assaggio (alcolico) di Europa prima del rientro!

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2 Comments:

  • At 10:29 PM, Blogger Alessia said…

    Eh eh:)
    Lavoratrice incompresa;)
    Se ti può consolare ogni volta che dico che faccio la restauratrice tutti, e intendo proprio TUTTI mi rispondono: ma dai! Allora dipingi?!
    Øøøøøøøøøh!
    Ma cosa dipingo?!
    I restauratori i le opere le aggiustano mica le fanno!
    Ah! Preparati perchè qui in Califoggia è il settembre più freddo della storia...e se fa freddo qui a S.B. non oso pensare a S.F...Brrrrr!

     
  • At 3:10 AM, Blogger Lucry said…

    Ti capisco! Sono anni che lotto contro questi pregiudizi culturali...
    I cartoni sono roba per bambini (tranne i cartoni giapponesi che sono violenti e diabolici... vedi alla voce videogiochi).
    I telefilm sono cazzate e a priori inferiori ai film perché, in generale, tutta la TV è solo spazzatura.
    In pratica tutto quello su cui ho lavorato negli ultimi 6 anni viene liquidato in pochi secondi con qualche stupido cliché! AAARGH

     

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