Games and the City

Vita a Los Angeles, videogiochi e tante altre cose che non c'entrano niente

16 giugno 2008

Ma io che ci faccio qui?




Un paio di lettori hanno espresso curiosità circa i motivi che mi hanno portata a vivere a San Francisco; visto l'interesse inaspettato che mi ha fatto perfino esclamare "Wow, ho un pubblico!", ho deciso di riassumere la mia vita in una mini autobiografia col fast-forward, in modo da non annoiare nessuno. Come i più informati sapranno, sono nata a Salerno, città che amo (soprattutto per la scandalosa vicinanza alla costiera amalfitana) pur odiandone a morte gli abitanti. In cerca di una via di fuga dalla standardizzazione provinciale che mi imponeva di mettere i tacchi alti ogni volta che uscivo per andare a comprare il latte pena la radiazione dall'anagrafe cittadina, ho deciso di fare l'università a Napoli e poi un master a Roma in produzione e sceneggiatura dei cartoni animati. Questo mi ha portata -ancora non so come- a trasferirmi a Varese per lavorare per Vivendi Universal, sede italiana del famoso publisher di videogiochi francese. Scoperto dopo pochi mesi che Varese non faceva per me (come darmi torto?), ho deciso di restare nell'ambito dei videogiochi, questa volta come giornalista, e di ritrasferirmi a Roma lavorando per Play Press. Tralascio cinque anni potenzialmente divertenti ma tutto sommato noiosetti per arrivare al grande evento di marzo 2006: mi si offre la copertura di un evento stampa a Chicago. Dilemma: il videogioco in questione è un titolo di wrestling e si sa che il wrestling mi fa a dir poco orrore; d'altra parte ci sono cinque giorni in una città che non ho mai visitato. Indovinate cosa ha vinto? Evviva, si parte per Chicago! La seconda sera in terra americana c'è una cena per la stampa: ci sono italiani, tedeschi, inglesi, americani... e sì che sembra una barzelletta. Mi si siede accanto un tipo alto e grosso che a una prima occhiata etichetto come "piacevolmente brasiliano, forse cubano". Mi parla in una lingua che somiglia vagamente all'inglese, o perlomeno all'inglese britannico che io conosco, ma ha un accento californiano così marcato che devo chiedergli di ripetere le frasi quattro o cinque volte prima di capirle. Mi dice di chiamarsi Sterling, "like sterling silver". Mi chiedo in quale mondo sono finita e non trovo una risposta. Il tizio però è carino, premuroso e soprattutto dimostra un'inaspettata conoscenza del calcio italiano: avrò fatto colpo grazie alla mia t-shirt della Lambretta? La nostra conoscenza prosegue nei giorni successivi tra una visita al Field Museum (si si, quello coi dinosauri giganti), una partita di basketball dei Chicago Bulls, una passeggiata al parco e un evento stampa con i wrestler in persona. Finchè arriva il momento di tornare in Italia... e ora chi lo rivede più questo Sterling like sterling silver? Un italiano medio si sarebbe dato alla fuga e infatti è proprio questo che mi aspettavo dopo le mie recenti avventure con surfisti toscani completamente pazzi. E invece torno a Roma e mi ritrovo una sua e-mail, a cui seguono telefonate a raffica, una mia visita in California e una sua puntatina in Italia. Nel giro di sei mesi sono qui a San Francisco a dividere con questo Sterling like sterling silver un appartamento piccolo ma tutto sommato carino. Chi l'avrebbe mai detto che sarebbe finita così? Ci siamo sposati a febbraio del 2007, dieci mesi dopo esserci conosciuti, e ancora litighiamo su questioni fondamentali come il mio voler chiamare le code "queue" invece che "line". Lui intanto impara l'italiano, confondendo vistosamente "polpi" con "polpette". Nessuno è perfetto, ma ho scoperto che in due è più facile fare i conti con le imperfezioni.

NOTA: Questo post, che ha per me una certa importanza, non è stato scritto in un giorno qualsiasi ma nel mio giorno preferito dell'anno: il 16 giugno, Bloomsday.

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21 Comments:

  • At 12:38 AM, Blogger Elisa said…

    stupenda sei, ti ringrazio tantissimo per questo fun and nice summary della tua vita, anch'io mi ponevo tante domande su di te. e non parliamo del romanticismo della vostra storia, roba d'altri tempi!

    bravi, continuate così, "polpi" e "polpette" è sacrosanto, ma l'importante son le parole tendenti alle parolacce che potebbero causargli conseguenze fisiche in un'eventuale viaggio in Italia.
    domanda tecnica, hai la carta verde quindi? quanto l'ho agognata...
    bischerata: ma lo show che ho intravisto su MTV "that's amore" o qlc di simile, su quel rospo bruttissimo italiano che fa strage di donne, in una situazione italo-tamarra estrema?!?!?! ma fa veramente successo?? ne han parlato anche a studio aperto, il che, lo so, non ha valenza. illuminami ti prego

     
  • At 1:50 AM, Blogger Fra said…

    Complimenti sia per il curriculum invidiabilissimo sia per la bellissima storia personale
    Un bacio
    Fra

     
  • At 4:13 AM, Blogger rompina said…

    bellissimo.
    la mia naturale incapacita' di sintesi mi fa rimanere incantata di fronte a questo post...e poi e' cosi' romantico... ;o)

     
  • At 6:36 AM, Blogger JJ said…

    Uno spasso la foto col t-rex!

    Enjoy!
    JJ

    (California ++++++++
    anche se, ho avuto un vero coup de cœur per il sud...)

     
  • At 8:47 AM, Blogger Vita di mamma said…

    Fa piacere conoscere un pó di più di te. Trovo romantica e un pó pazza la storia con Sterling, ma bella, senza dubbio!
    Senti, ma il tipo grande e grosso con l'occhio iniettato é un wrestler? Fa paura!!!

     
  • At 11:21 AM, Anonymous Anonimo said…

    Quindi siete anche colleghi:)) Per certi versi, la tua storia va a braccetto con la mia, solo che io vengo dell'Emilia e sono approdata a Los Angeles.

     
  • At 1:54 PM, Blogger fabio r. said…

    bellissima storia!!
    commplimenti per tutto. un saluto al tuo gigante cubano-italiano-americano: the luckiest man ever!

     
  • At 2:40 PM, Anonymous Anonimo said…

    Bellissima storia d'amore!
    Una volta hai detto che il tuo vestito da sposa era rosso...adesso sono curiosa di sapere del tuo matrimonio, sicuramente e' stato molto particolare.
    un abbraccio
    Silvia

     
  • At 4:48 PM, Blogger Aelys said…

    A tutti: Grazie!

    Elisa: Non saprei come aiutarti, sono assolutamente disinformata: non accendiamo mai la TV se non per guardare film in DVD o per fare il nostro lavoro :)

    Tinuccia: Il tizio grande e grosso, quello cioè che non è mio marito ma che ha l'occhio iniettato e pure un livido sulla guancia, è in effetti un wrestler e si chiama Rob Van Damme. L'altra è anche lei una wrestler (o almeno così vorrebbe farci credere) e si chiama Trish Stratus. Devo dire che lui dal vivo è buono come un pezzo di pane, sono rimasta sorpresa.

     
  • At 12:47 AM, Blogger Gareth Jax said…

    La maggior parte dei wrestler sono "attori" e "atleti", quelli davvero irsuti e cattivi credo che siano la maggioranza :)

    Comunque appena spiegherai (di nuovo) l'ascendenza di Sterling prevedo un bel pò di occhi sbarrati per la sorpresa :D

     
  • At 12:49 AM, Blogger Gareth Jax said…

    tra parentesi, il 16 giugno era il mio compleanno ;)

     
  • At 8:24 AM, Blogger Baol said…

    Questo post è bellissimo, non avevo il coraggio di chiedere info maggiori ma mi hai accontentato lo stesso :)

    pensa se tuo marito si viene a mangiare le polpette di polpo...impazzirebbe :D

     
  • At 9:47 AM, Blogger Aelys said…

    Gareth: L'ascendenza di Sterling la spieghiamo qui allora. Altro che cubano o brasiliano, il poveraccio è per un quarto irlandese e un quarto scozzese da parte di padre, mentre dalla parte materna sono tutti African-American con una goccia di sangue nativo americano della tribù dei Piedi Neri. Un bel miscuglio di tre continenti, come da manuale del perfetto americano.

    Baol: Prima o poi in Puglia ce lo porto, tu aspetta e vedrai. Già gli ho fatto vedere un pò di video di pizzica e taranta. Ma le polpette di polpo le fanno sul serio dalle tue parti?

     
  • At 12:17 AM, Blogger Ricciotto said…

    Fantastico. Io la storia l'ho vissuta in diretta e devo dire che è sempre bello ricordarla :D Saluta tanto sterlino.
    Riusciremo a sentirci, prima o poi? Magari sul Live. Devo decidermi a imparare a usare Skype :P

    Ciaoooo!!!

     
  • At 3:11 PM, Blogger Unknown said…

    Elisa, si che sono qui a leggerti anche io!!! Romanticissimo incotro convolato a nozze uauuuu!!!!
    Ben venga attraversare l'oceano per trovare la propria meta`ed essere felici insieme.
    Un abbraccio,
    Ilaria

     
  • At 4:16 PM, Blogger Moky in AZ said…

    Galeotta fu Chicago, e' chi vi mise piede... strane le nostre coincidenze... ora si aspettano i frutti di questo amore!! WINK,WINK!!!

     
  • At 3:58 PM, Blogger Martissima said…

    bella storia .....coraggiosa a decidere tutto così in fretta......
    a volte il sesto senso prevale.
    a luglio sarò in california....a san francisco c'è qualcosa che non mi devo perdere??? ciaoooooo!!!

     
  • At 5:05 PM, Blogger Back in the USA said…

    Che bella storia d'amore e di destino. Io ho il legame con lo straniero nel mio oroscopo personale e, pare, nelle linee della mia mano.
    Tu hai mai fatto fare il tuo oroscopo o ti hanno mai letto la mano?
    Sarebbe interessante vedere se anche il tuo destino era l'estero e sposare lo straniero.
    Bacini

     
  • At 5:09 PM, Blogger Aelys said…

    Astrofiammante: Benvenuta! Ho dato un'occhiata veloce al tuo blog, ci tornerò con calma. Sentiamoci quando vuoi per la guida organizzata di San Francisco :)

    Koala: Assolutamente si! Un pittore di Palermo una volta ha calcolato la sinastria di me e Sterling ed è venuto fuori che entrambi siamo un pò esterofili. Nel mio oroscopo c'era appunto la possibilità che io andassi a vivere all'estero e come vedi la predizione si è puntualmente avverata.

     
  • At 7:24 AM, Blogger TORTALCACAO said…

    Ciao, sono capitata per puro caso nel tuo blog e ho letto il tuo post. Incredibile come a volte la vita sia meglio di qualsiasi romanzo, non credi? Soprattutto quando la storia finisce con un bel lieto fine come il vostro!
    Io saro' negli stati uniti (per la prima volta!) la prossima settimana, non vedo l'ora.
    Ciao, ti mettero' tra i miei preferiti.
    A presto!

     
  • At 1:33 PM, Anonymous Anonimo said…

    mamma mia che invidia! il coraggio che hai trovato per trasferirti dopo così poco tempo dall'altra parte del mondo a te sembrerà naturale, ma a leggerlo così è veramente tantotantotanto!
    ma hai fatto la scelta giusta, si capisce ogni volta che scrivi. :D

     

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