Games and the City

Vita a Los Angeles, videogiochi e tante altre cose che non c'entrano niente

12 febbraio 2008

Vuelvo al sur





La nostra avventura hawaiiana è stata bruscamente sospesa a causa degli ultimi due hotel in cui abbiamo pernottato: brutti, costosi e con una connessione internet da far pena all'utente medio di dieci anni fa. Ora che sono di nuovo a casa riprendo però in ordine cronologico. Dunque... dove eravamo rimasti? Ah, si: i nostri eroi si riprendono dalla sbronza a base di spumante di ananas e si rimettono in viaggio verso il versante sud di Maui, quello più soleggiato e con le spiagge che tutti si immaginano. Inutile dirlo: è come tutti se lo immaginano. Sabbia perfetta (in genere dorata, ma in alcuni posti nera, di origine vulcanica), acqua cristallina e palme sullo sfondo. Un paradiso, insomma. Ci sono perfino i coralli, che se ne stanno tranquilli lì sulla spiaggia senza che nessun vandalo li raccolga. Così come per le rocce laviche, ci pensano sia le autorità terrene che quelle ultraterrene a preservare i tesori naturali di Maui: nel primo caso è l'ispezione obbligatoria di tutti i bagagli in aeroporto, nel secondo è la maledizione di Pele, la dea del fuoco, che si dice colpisca tutti quelli che riescono a portarsi a casa ricordini proibiti. Pare che i poveracci rispediscano tutto indietro dopo pochi mesi, lamentandosi del fatto che una serie incredibile di disgrazie si sia abbattuta su di loro. Per forza, Pele non è mica una con cui scherzare. Parlando appunto di lava, non serve andare fino in cima al vulcano Haleakala per vederla da vicino. Noi abbiamo guidato verso sud fino alla baia La Perouse e ci siamo ritrovati a percorrere una strada in più punti sterrata, che attraversa l'ultima colata lavica apparsa su Maui in ordine temporale. La lava è arrivata fino al mare, creando "spiagge" di roccia non proprio comode ma bellissime da vedere. Si può ancora percepire l'energia di quel posto: è nell'odore fortissimo di metallo che si sente nell'aria, è in ogni singola roccia, anche la più piccola. E' la forza della natura come non la si avverte più nel nostro mondo civilizzato e provarla almeno per una volta è un'esperienza unica. Visto che questo post sembra dedicato principalmente a vulcani & affini, concludo specificando che quello a destra nella prima foto è Molokini, un cratere semisommerso che racchiude un mondo a sè... ma di questo parlerò nella prossima puntata.

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4 Comments:

  • At 3:15 PM, Blogger Fabrizio Cariani said…

    La cosa che mi fa morire di questo tuo racconto e' che a occhio Maui sara' un'isola di 70km x 70km... e invece sembra una sorta di continente con climi ed ecosistemi completamente diversi!

     
  • At 4:27 AM, Blogger Baol said…

    Solo in Italia hanno dovuto "blindare" la spiaggia di Budelli perchè si fregavano la sabbia rosa :/

     
  • At 8:04 AM, Blogger Lucrezia Corti said…

    WOW! Davvero un bel viaggio. E le foto mi fanno venir voglia di partire... Dopo 6 mesi invernali a Milano, avrei proprio bisogno di perdermi un po' nella giungla. Mi manca il verde, aiuto!

     
  • At 11:21 AM, Blogger Moky in AZ said…

    Eli... che bella chiacchierata che ci siamo sparate ieri sera! E grazie per tutti i consigli per le mie lezioni!!! Sono cosi' contenta che ci siamo "bloggate"!!!
    Ascolta, le foto sono stupende... aspetto le altre puntate...

     

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