Games and the City

Vita a Los Angeles, videogiochi e tante altre cose che non c'entrano niente

25 settembre 2008

Riassunto delle puntate precedenti


Nove ore di fuso e si torna a casa dopo un mese di Europa: quest'anno principalmente Italia, ma anche Francia e Svizzera. Le condizioni climatiche sono state pesanti, prima con un caldo che ha mandato Sterling dritto al pronto soccorso dell'ospedale di Agropoli, poi verso la fine con un freddo che aveva ben poco di settembrino. E' paradossale come in Italia non esistano più le mezze stagioni, mentre San Francisco è un'unica grande mezza stagione che dura 365 giorni. Ad accogliermi un clima mite, uno di quei tramonti californiani sull'oceano da sciogliere il cuore e un marito stanco di nutrirsi di burritos e quindi ben felice di riavermi a casa. E internet! Mi ero quasi dimenticata di quanto fosse naturale accendere il portatile ed essere connessa, senza dover andare in giro in cerca della rete come una rabdomante, senza facce sconvolte quando chiedo se c'è per caso il WiFi. E' bello essere tornata a casa, dormire nel mio letto, avere mille progetti per l'autunno e perfino aver trovato una pila di giochi che aspetta di essere recensita al più presto. Ma in quell'interminabile yin e yang che è la vita oltreoceano non apprezzerei la California se non ci fosse l'Italia e viceversa.

Cilento: Come ogni anno, la prima tappa è stata il sud con il suo mare, le sue montagne e il suo cibo da cardiopalma. Abbiamo girato tutte le sagre della zona, compresa quella di Novi Velia, paesino collinare in cui si suonava e ballava la pizzica a ogni angolo di strada. Sterling ha imparato a usare le nacchere, anche non so quale vantaggio potrà tornargliene in terra americana.

Chamonix: Dal mare alle Alpi il passo è lungo, ma a Chamonix ormai sono di casa. Ilaria, con cui ho condiviso le peggiori esperienze del liceo, ci vive da ormai dieci anni e io vado a trovarla ogni volta che posso. Questa volta avevamo un motivo il più per vederci: io volevo presentarle Sterling e lei Robbie, il suo pupo che a un anno e mezzo capisce già tre lingue.

Monte Bianco: Un'altitudine di 3.842 metri e una temperatura di 2° non ci hanno impedito di salire sull'Aiguille du Midi, la seconda vetta più alta del Monte Bianco. La vista è spettacolare, le aquile volano indisturbate e l'aria rarefatta farebbe sembrare asmatico perfino Michael Phelps.

Annecy: E' una delle mie città francesi preferite e volevo che anche Sterling la vedesse. Lui ha avuto più o meno la mia stessa reazione: "Vediamo un pò gli annunci immobiliari in quella vetrina...". Si è distratto solo quando si è tuffato nella sua fonduta savoiarda.

Ginevra: Sarà probabilmente l'unica città decente della Svizzera, ma a noi Ginevra è piaciuta. Bellissimi negozi, un lago navigabile e un palpabile odore di soldi nell'aria. Non sarà il massimo della vitalità, ma almeno è elegante.

Milano: Su insistenza di Sterling siamo andati anche a Milano, città da cui se posso mi tengo generalmente alla larga. Inutile dire che non è piaciuta nemmeno a lui, anche se ha apprezzato il duomo e l'aperitivo ai navigli in compagnia di una marea di amici che non vedevamo da tempo.

Bologna: Ripartito Sterling per la madrepatria, sono andata a trovare la mia amica Barbara a Bologna. Mi mancavano tanto i portici, i tetti di tegole e le case color ocra e terracotta. Alla mia pancia invece mancavano tanto i tortelli e la zuppa inglese. Ho riparato a entrambe le mancanze in tempo record.

Firenze: Tornando al sud non potevo non fermarmi a Firenze, anche perchè c'era in ballo una conoscenza blogger: Elisa di Elaiza si racconta, la fiorentina più informata sulla sua città che abbia mai incontrato. Abbiamo fatto un bel giro in centro e mangiato da urlo in un ristorante buonissimo, economico e pieno di fiorentini doc. Se vi capita di passare per Firenze date un'occhiata alle sue recensioni e andrete a colpo sicuro!

Roma: La Notte Bianca di Piazza Navona ci ha regalato un concerto forse bavarese, forse tirolese (non siamo riusciti a raggiungere una decisione unanime in merito). Il mio amico Tommaso è diventato direttore di uno dei ristoranti più prestigiosi della piazza e abbiamo cenato alla grande sentendoci un pò turisti un pò milionari. In cinque anni da residente non avevo mai fatto niente del genere.

Napoli: Nonostante l'emergenza spazzatura e la camorra/gomorra, Napoli resta una delle mie città preferite. E' lì che ho passato i miei anni dell'università ed è lì che ho lasciato una parte del mio cuore. Sono passata all'Orientale per ritirare alcuni vecchi documenti della laurea e come sempre sono rimasta colpita dallo spirito della città, somma perfetta di miseria e nobiltà.

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