Games and the City

Vita a Los Angeles, videogiochi e tante altre cose che non c'entrano niente

28 agosto 2008

Sono in Italia...



Sono in Italia e mi ero dimenticata di quanto fosse diversa dalla California.
Sono in Italia e quando vedo come guida la gente mi viene da coprirmi gli occhi e da pensare che forse no, tutto sommato non sono in Italia ma in Cina o in Turchia.
Sono in Italia e continuo a dire "sorry" anche a quelli con cui non mi scontro fisicamente ma magari c'è il rischio perchè siamo a meno di due metri di distanza.
Sono in Italia e mi stupisco del fatto che spesso mi si chieda di pagare in contanti, io che di solito uso la carta anche per il biglietto della metropolitana.
Sono in Italia e continuo a perdere peso pur mangiando tre volte tanto.
Sono in Italia e posso bere una birra per strada sapendo di non infrangere la legge.
Sono in Italia e ho un'abbronzatura splendida e posso mettermi tutti i vestiti estivi più belli che ho, anche per andare a fare la spesa dietro l'angolo.
Sono in Italia e mi sento libera e felice, ma solo perchè so che tra meno di un mese sarò di nuovo a casa a San Francisco.

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18 agosto 2008

Battaglie urbane


Uno dei posti più conosciuti di San Francisco è Telegraph Hill, la collina su cui è stata costruita Coit Tower (si chiama proprio così, nonostante il doppio senso anche in inglese). I turisti ci vanno per fotografare il panorama della città dall'alto della torre, ma pochi decidono di lasciare la sicurezza del piccolo autobus che li riporta a North Beach per esplorare le scale che si arrampicano sul versante orientale della collina. Un peccato, perchè l'area tra i Filbert Steps e i Greenwich Steps è un piccolo quartiere lontano anni luce dal traffico della città dove ci si muove solo arrampicandosi lungo le scalette di legno ripide e sempre un pò umide. Alcune tra le case più belle di San Francisco sono collegate alle scale tramite giardinetti curatissimi, ma la maggiore attrazione è costituita da una colonia di pappagalli verdi e rossi che vive libera sugli alberi circostanti. I pappagalli sono così famosi da essere diventati protagonisti di un libro e di un documentario e da essere perfino nominati da Armistead Maupin nella sua serie di romanzi Tales of the City. Pare che una volta ci fosse anche una colonia di canarini selvatici, che fu costretta a trasferirsi a Dolores Park dopo essere stata sconfitta dai più feroci pappagalli nel corso di una serie di violente battaglie. Che ci crediate o no, questa è San Francisco.





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11 agosto 2008

California mon amour


Che vita sarebbe senza ospiti? Se io e Sterling non ne avessimo di tanto in tanto passeremmo probabilmente il nostro tempo tra i nostri ristoranti preferiti, i nostri concerti preferiti e i nostri posti speciali qui in città. Ci muoviamo poco in giro per la California e di solito preferiamo concentrare i nostri sforzi sulle vacanze all'estero. Poi arrivano gli italiani, soprattutto quelli come i miei amici Francesco e Lucrezia che non si fermano un attimo, e anche noi ci ritroviamo ad andare in giro come trottole in posti nuovi. L'ultimo è stato la zona di Sonoma County, in piena regione vinicola californiana, un'area di cui tutti parlano ma dove noi non eravamo mai stati. Un peccato, perchè la campagna è stupenda e molto simile a quella toscana, con le colline dolci ricoperte di vigneti e occasionali cipressi a circondare le ville country-chic. Abbiamo evitato le cittadine più turistiche di Napa e Sonoma e siamo andati a Healdsburg, un paesello rustico con negozi extra-lusso e ristoranti da mutuo ventennale. Per fortuna il padre di Sterling, che è un esperto di vini, ci ha "agganciati" alla grande con un paio di aziende vinicole dove abbiamo fatto degustazioni completamente gratis, risparmiando qualcosa come 150 dollari. Poi belli ciucchi abbiamo mangiato in un bel giardino all'ombra degli alberi. Quando ci siamo ripresi abbiamo guidato verso l'oceano fino a Bodega Bay, dove Hitchcock ha girato "Gli Uccelli" e dove abbiamo assistito a uno dei soliti gloriosi tramonti dorati della California. Cena a base di ostriche locali e crab cakes e siamo tornati a casa felici come gatti del Cheshire. Avremmo potuto vedere tutte queste meraviglie mesi fa, ma siamo più lenti dei bradipi e abbiamo aspettato che qualcuno ci trascinasse quasi di forza. Però appena mettiamo piede all'estero ci rifacciamo alla grande: tra una settimana partiamo per l'Italia e oggi abbiamo finalmente prenotato il volo per il Giappone a ottobre!



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09 agosto 2008

Frida e il giudizio critico


Non sono morta, è solo che ad agosto tutti gli italiani si ricordano improvvisamente che io vivo a San Francisco e decidono di venire a trovarmi in massa. I problemi principali sono che: 1) agosto è il mese con il clima peggiore, sempre freddissimo e nebbioso; 2) la città è letteralmente invasa dai turisti italiani, tanto che per strada l'italiano (con tutte le sue varianti dialettali) sembra la lingua predominante. Su queste basi io sconsiglierei a tutti di venire in questo periodo, ma si sa che gli italiani muoiono senza le loro amate ferie ad agosto e allora pace, mi sono rassegnata. Approfittando di una serata senza ospiti, io e Sterling siamo andati finalmente al MoMa a vedere la famosa mostra su Frida Kahlo che sta spopolando a San Francisco. A un paio di mesi dall'apertura è ancora affollatissima, con code sia all'entrata che per accedere alla collezione stessa. La mostra però merita tutti i (tanti) dollari che costa ed è perfino accompagnata da una galleria fotografica e da un paio di documentari filmati negli anni '30. Vedendo prima gli autoritratti e poi la vera Frida in foto e in video, mi sono accorta di quanto noi donne riusciamo a essere impietose verso noi stesse e a vederci più brutte di quanto siamo in realtà: pensiamo sempre di essere troppo basse o troppo grasse, di avere un brutto naso o, nel caso di Frida Kahlo, troppe sopracciglia. Se solo fossimo un pò più tolleranti verso noi stesse, come fanno tutti quegli uomini che se ne vanno disinvoltamente in giro con le loro panze colossali...

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