Games and the City

Vita a Los Angeles, videogiochi e tante altre cose che non c'entrano niente

27 maggio 2008

Ancora sulla East Coast


Saremmo dovuti tornare a casa stasera, ma la nostra permanenza sulla East Coast si prolunga ancora per una settimana. Il motivo questa volta non è un matrimonio ma un funerale. Mentre tornavamo ieri da Philadelphia a New York abbiamo ricevuto la notizia che una carissima amica di Sterling è morta in un incidente durante il weekend e che il funerale si terrà venerdì a Phenix City, Alabama. Abbiamo fatto tutte le telefonate di routine e siamo riusciti a spostare il nostro volo di ritorno a lunedì della prossima settimana e a prenotarne un altro da New York ad Atlanta e ritorno (con grandi sofferenze non solo d'animo, ma anche del nostro conto in banca). Andremo domani ad Atlanta e venerdì mattina guideremo fino a Phenix City per il funerale insieme a molti altri amici. Ci sarebbe tanto da dire, ma preferisco rimandare a un'altra occasione. La vacanza e il matrimonio sono andati bene, ma ne parlerò con calma quando la situazione sarà un pò più serena, anche perchè non so nemmeno se avrò una connessione stabile nei prossimi giorni.

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20 maggio 2008

Bay to Breakers: anno 2


Tra poche ore il nostro aereo partirà per New York, con o senza di noi a bordo, perciò sarebbe il caso che iniziassi a impacchettare armi e bagagli e a dirigermi verso l'aeroporto a bordo dei potenti mezzi pubblici offerti da San Francisco e dal suo sindaco ormai più popolare di Tom Cruise. Prima, però, volevo pubblicare qualche foto della Bay to Breakers, che come dicevo l'anno scorso è una maratona a cui tutti partecipano in costume e con copiose quantità di alcool. Certo c'è anche chi la fa sul serio, ma la massa preferisce passeggiare piuttosto che correre. Rispetto all'anno scorso, dominato dai cloni di Justin Timberlake col suo "Dick in a Box", i temi più comuni di quest'anno erano le Olimpiadi e Juno: il primo con tanto di monaci buddhisti e torce olimpiche umane, il secondo con adolescenti in maglietta a righe e pancione finto e centinaia di "fidanzati di Juno" in tenuta da corsa rossa e gialla. Noi non avevamo nessun costume, ma siamo stati coinvolti dal video team di IGN (i colleghi di Sterling dell'ufficio gemello) che avevano organizzato un carro "campagna presidenziale 2008", con tanto di presidente e guardie del corpo con l'auricolare. Siamo stati un pò con loro, ma poi la confusione è diventata insostenibile e siamo tornati a casa. Secondo me l'edizione di quest'anno è stata ancora più caotica e ubriaca di quella dell'anno scorso, ma la mia opinione potrebbe dipendere da due fattori: a) io sono l'unica a rifiutarsi di bere alle dieci del mattino; b) svegliarsi alle 6 per vedere la Roma lasciarsi sfuggire lo scudetto non è che metta proprio di buonumore per il resto della giornata. A voi i commenti...

Campioni olimpici di ping-pong

Mogli mormone

La folla (notare che nessuno corre)

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15 maggio 2008

Anche noi come il Massachusetts!


Gavin Newsom potrà forse non essere il miglior sindaco che San Francisco abbia avuto, ma di sicuro resterà nella storia della città per un paio di particolari. Il primo è che è un gran bel pezzo di sindaco (la foto l'ho scattata io lunedì a un evento stampa, ma per un'occhiata più ravvicinata guardate qui). Il secondo motivo è che nel 2004 si è lanciato in una campagna, quella a favore dei matrimoni gay, che sembrava persa in partenza e che invece oggi ha avuto un lieto fine. Nel giorno più caldo degli ultimi anni, la Corte Suprema della California ha ritrattato l'annullamento e dichiarato legali i matrimoni gay celebrati quattro anni fa. Quanto questo sia importante per la città può capirlo solo chi ci abita. Stasera siamo passati per Castro prima che la festa ufficiale iniziasse, tra bar affollati, aria di celebrazione e profumo di sere estive che non sentivo da quando sono tornata dall'Italia. Mangiavo le fragole appena comprate e mi sentivo leggera, come se il mondo si fosse tolto un piccolo peso dalle spalle. Magari tutti i giorni fossero così, magari ci fossero sempre così tanti colori e odori ad accompagnarci.

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12 maggio 2008

Centesimo post, diploma, coriandoli e confetti


La mia assenza stava diventando preoccupante, ma ho avuto buone ragioni. La settimana scorsa ho finalmente completato il corso di business che ho seguito per tre mesi, celebrando insieme alle mie compagne di corso con una cerimonia di diploma molto americana. Fiori, discorsi, abiti discutibili, consegna degli attestati di diploma, lacrimuccia di commozione da parte di qualcuna e ovviamente quintali di cibo e bevande per tutti. La nostra insegnante (quella accanto a me al centro della foto) ci ha presentate una per una e noi abbiamo dovuto parlare in pubblico e spiegare la nostra idea di business. Ora, io detesto parlare in pubblico in italiano, figuriamoci quanto la cosa possa avermi fatto piacere in inglese. Al contrario, la nostra ospite d'onore, una pluri-campionessa americana di kayak, si è lanciata in un appassionante discorso su come affrontare la paura quando sei tra le rapide della Patagonia, metafora delle scelte difficili che dobbiamo fare ogni giorno. La cosa incredibile è che dopo la cerimonia mi si è avvicinata e si è messa a conversare in un italiano disinvolto, come se fosse la cosa più normale del mondo. Vedendo la mia faccia perplessa, mi ha spiegato che suo marito è di Roma: lo ha conosciuto facendo rafting in Perù e lui si è trasferito qui per stare con lei, aprendo (ovviamente!) un ristorante italiano a Coloma, posto dove iniziò la corsa all'oro e dove ci sono ottimi torrenti per il rafting. Come storia di unione italo-americana, questa vince senza dubbio il premio per l'originalità... Nonostante la cerimonia di diploma, il mio lavoro di aspirante imprenditrice non è ancora finito: devo perfezionare il mio business plan prima di sottoporlo a chi di dovere (maggiori informazioni al riguardo nei prossimi post, meglio non parlarne per scaramanzia). Intanto, però, ci facciamo un pò di vacanza sulla East Cost in occasione del weekend di Memorial Day e del matrimonio di un cugino di Sterling. Pare che l'intera famiglia non veda l'ora di incontrarmi perchè sono la "parente esotica", perciò per evitare figuracce dovrò cercare di memorizzare i nomi di zii e cugini che non ho mai visto in vita mia, nemmeno in foto. Chiudo celebrando virtualmente il mio centesimo post: considerato che ho aperto questo blog oltre un anno fa, la mia media di scrittura non è esattamente invidiabile, ma si fa quel che si può!

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