Games and the City

Vita a Los Angeles, videogiochi e tante altre cose che non c'entrano niente

30 luglio 2008

Limbo


Un bicchierone d'acqua e una bella collezione di Tylenol e Pepto-Bismol mi aiutano ad affrontare questo improvviso attacco di influenza dovuto probabilmente a un pò di stanchezza post-E3, oltre che al solito tempaccio estivo di San Francisco. Me ne sto a casa, con un mare di articoli da finire e due amici che arriveranno dall'Italia dopodomani per il loro viaggio di nozze. Spero di non trasmettergli niente di brutto, altrimenti il viaggio di nozze se lo ricorderanno per tutta la vita per motivi indipendenti dalla loro volontà. Mi faccio un'altra oretta di sonno e nel frattempo butto giù a casaccio qualche altra foto di Los Angeles. Quelli in alto sono i due amici che ci hanno ospitati dopo l'E3 nella loro casa di Century City e il cugino di Sterling (accanto a Sterling che indossa convenientemente la maglia dell'Italia agli Euro 2008). Qui sotto un pò di sano consumismo a Rodeo Drive.







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18 luglio 2008

Delirio post-E3


L'E3 è finalmente conclusa, ma noi siamo ancora nella "war room" a scrivere articoli. In realtà a scrivere sono rimasti in pochi, tutti gli altri sono stati colti da uno dei noti e famigerati attacchi generali di demenza post-fiera. I ragazzi del team di IGN hanno fatto magicamente apparire un bottiglione di whisky da due litri e tutti stanno facendo brindisi a non si sa bene cosa bevendo da una boccia per pesci rossi. Preso dall'entusiasmo generale, il nostro collega Gabe ha rivelato di essere un ex cheerleader e si sta esibendo in una serie di spaccate aeree. Per non essere da meno, una ragazza del dipartimento marketing ha dichiarato di essere stata anche lei una cheerleader e di voler partecipare ai festeggiamenti con un paio di salti ben piazzati. Visto che la ragazza in questione indossa un mini-vestito poco adatto alle esibizioni ginniche, il capo di Sterling le ha gentilmente offerto i suoi pantaloni, rimanendo in un paio di fantastici boxer con fragoloni rossi. I salti e i brindisi proseguono e nessuno sembra intenzionato ad andare a dormire. Mi sa che vado a fare due salti anch'io.

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14 luglio 2008

Vita da fiera


Il primo giorno di E3 ha già portato abbastanza drammi da bastare per il resto della settimana. Premetto che la foto è di repertorio, visto che lo spazio espositivo non aprirà che domani. L'unico evento a cui ho dovuto partecipare oggi è stata la conferenza Microsoft, che ha bilanciato un paio di novità interessanti con tante cose già viste, sentite o copiate dalla concorrenza. Ok, Final Fantasy XIII sarà pubblicato anche su Xbox 360, ma c'era proprio bisogno che il sistema avesse anche lui le sue icone-personaggio clonate dal Wii e un karaoke uguale a quello di Sony? Dopo questa generale mancanza di originalità è stato deprimente fare una fila di mezz'ora per ritirare il pass per la fiera e sentirmi dire che non sono nell'elenco delle persone registrate. Non è la prima volta che succede, ogni anno qualche giornalista è puntualmente vittima della disorganizzazione dell'evento, ma quello che mi ha mandata in bestia sono state le domande idiote dell'impiegata. "Sei sicura di esserti registrata?" Noooo, ho prenotato un biglietto aereo così, solo per godermi il sole di Los Angeles. "Sei sicura di non essere registrata sotto un altro nome?" Certo, in realtà sono una spia del governo italiano mandata a carpire i segreti dei videogiochi americani. Dopo essere stata rimbalzata da un ufficio all'altro senza concludere nulla, ho deciso di stampare la conferma della registrazione e di sventolargliela domani mattina sotto il naso, di solito funziona. Visto che ormai non mi fido di nessuno, farò lo stesso anche con le conferenze Nintendo e Sony, che si svolgeranno una dopo l'altra domani mattina. Da domani inizia la fiera vera e propria, quella che ci costringerà a una manciata di ore di sonno per notte. Per chi fosse poco pratico di questo lavoro, una fiera grande come l'E3 di Los Angeles o la Games Convention di Lipsia si può riassumere così: sveglia intorno alle 7, colazione e trasferimento al Convention Center. Appuntamenti, demo e interviste come da calendario della compagnia per cui si lavora, di solito concentrati tra le 9 del mattino e le 6 del pomeriggio (il pranzo non è un'opzione contemplata, non c'è tempo). Rientro in hotel, cena alle 7 con i colleghi e maratona giornalistica a oltranza. Si comincia a scrivere articoli alle 8 di sera e si va a dormire quando si è finito tutto, se si è fortunati verso le 2 del mattino, altrimenti anche alle 4 o alle 5. Si dorme per un paio d'ore e la mattina dopo si ricomincia tutto daccapo. La cosa non è particolarmente piacevole se si è impiegati regolarmente da una casa editrice o da un sito web, ma se si è freelancer come me si arriva a guadagnare l'equivalente di un mese di lavoro in tre o quattro giorni. Insomma, distruttivo ma ne vale la pena, soprattutto se si lavora per una compagnia grande come GameSpy, che può permettersi una "war room" enorme con internet ad alta velocità, stampanti e cibo a tutte le ore del giorno e della notte. L'avventura è cominciata e, visto che non c'è via di scampo, è meglio allacciarsi le cinture e godersela...

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11 luglio 2008

L'oggetto del desiderio

Oggi è stato un grande giorno per molti, ma non per noi. O almeno non ancora. Inizialmente eravamo tra quelli che avrebbero voluto comprare il nuovo 3G iPhone subito, appena uscito, ancora fresco di catena di produzione. Ce lo siamo guardato e studiato per mesi, convinti che sarebbe stato nostro. Poi però ci siamo fatti due conti in tasca e abbiamo deciso di aspettare. Il punto è che il telefono in sè costa proprio poco, considerati i miracoli che fa e a quanto viene venduto in Italia al confronto, ma i piani tariffari familiari di AT&T sono a dir poco scandalosi. Oltre 180 dollari tasse escluse per due persone? Hmmm... magari a settembre, quando torno dall'Europa, che altrimenti pagherei la bolletta a vuoto per un mese intero. Nel frattempo mi guarderò con occhio avido gli iPhone altrui, finchè non avrò il mio. Anche perchè un sacco di applicazioni e di giochi carini sono già in giro o pronti all'uscita. Come per esempio Newtonica, che tra l'altro è sviluppato da una vecchia conoscenza giapponese di quando lavoravo in Italia, Kenichi Nishi (il creatore di Chibi-Robo e Giftpia, per chi ne avesse mai sentito parlare). Nishi è uno dei designer giapponesi più simpatici che esistano e, tra un progetto lavorativo e l'altro, è diventato amico della mia ex collega Mariko, che ancora sente spesso, perciò io finisco sempre per essere ben informata su quello che fa. Newtonica sembra interessante, di sicuro lo prenderò non appena metterò le mani su un iPhone. Intanto domani mattina si parte per Los Angeles, come sempre destinazione E3, una delle più importanti fiere dedicate ai videogiochi del mondo. Se ce la faccio, nei prossimi giorni vi racconto come funzionano le fiere nel mio lavoro...

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09 luglio 2008

A passeggio per San Francisco

La Casa de las mujeres nel quartiere di Mission è completamente ricoperta da un bellissimo murale dal titolo "Maestra Pace". Trattandosi di un luogo tutto femminile, il murale è stato dipinto da sette donne e raffigura scrittrici, poetesse, attiviste e dee della tradizione centro- e sud-americana.

Un leone marino prende il sole su uno dei moli del Pier 39, tra un litigio coi suoi vicini di sdraio e una battuta di pesca. La colonia vive lì dal 1989, quando il terremoto di Loma Prieta costrinse i suoi abitanti ad allontanarsi da altre zone della Baia.

A Japantown in questo periodo si celebra il festival di Tanabata, che ricorda la leggenda strappalacrime dei due amanti Vega e Altair, trasformati in stelle e costretti a incontrarsi una sola notte all'anno. In questa occasione si scrivono i propri desideri su un foglietto colorato e li si appende a una pianta di bambù. Io lo faccio ogni anno, scrivendo il tutto in italiano (e no, non ve lo dico cosa).

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08 luglio 2008

Independence Day nella nebbia


Considerate le temperature quasi polari e una nebbia da fare concorrenza alla Pianura Padana a novembre, c'è poco da stupirsi che il nostro 4 luglio sia stato piuttosto sottotono. Sembrava che l'intera città si fosse messa d'accordo per un complotto "no barbecue, no party": animi svogliati, pochi inviti, voglia di restarsene a letto, appucundria alla Pino Daniele. Presi dallo sconforto, abbiamo deciso che un barbecue ci sarebbe stato comunque, anche nel nostro appartamento miniaturizzato. Abbiamo invitato un sacco di amici, preso il cibo da Lilly's B-B-Q dietro l'angolo e cucinato dell'altro per i vegetariani che a San Francisco, si sa, escono perfino dalle pareti. Abbiamo tirato fuori Rock Band, schitarrato a dovere e quando gli altri hanno cominciato a dare segni di cedimento io e Sterling siamo andati al cinema con altri amici per uno spettacolo di mezzanotte. La tradizione del film trash del 4 luglio va onorata ogni anno e questa volta abbiamo scelto il meglio: Showgirls! Già il film in sè è raccapricciante, ma a renderlo ancora più memorabile c'era uno spettacolo di drag queen che si sono esibite nella famosa scena dello strip-tease del vulcano, con tanto di parrucconi e costumini dorati. Una scena che mi ricorderò, dovessi campare altri cent'anni. Inutile dire che il giorno dopo il sole splendeva alto sulla città, con temperature da California del Sud e odore di grigliata da tutti i giardini.

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03 luglio 2008

Sull'abbigliamento notturno

Quella stessa ragazza che oggi dorme nei pantaloncini di Abercrombie & Fitch è la stessa ragazza che fino a due anni fa dormiva nella t-shirt del Centro Solidarietà "La Tenda" di Salerno gentilmente offerta da sua-sorella-la-famosa-assistente-sociale. E pensare che due anni fa lei non sapeva nemmeno cosa fosse Abercrombie & Fitch. Progresso o regresso?

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01 luglio 2008

Proud for the pride


Come sempre il mese di giugno segna il ritorno delle bandiere arcobaleno a Market Street e della parata più attesa della città, il Pride. Grazie alla recente approvazione della legge sui matrimoni gay in California ci si aspettava un'affluenza di pubblico maggiore del solito, ma credo che nessuno fosse preparato al milione di persone che hanno invaso San Francisco nello scorso weekend. Giusto per fare un confronto, l'intera città raggiunge a malapena gli 800.000 abitanti, quindi ci siamo ritrovati improvvisamente a dover lottare con il doppio delle persone! Nel nostro piccolo, anche noi abbiamo contribuito al sovrappopolamento cittadino ospitando ben tre amici: Matt, il nostro amico di New York che viene a trovarci ogni anno per il Pride, e Jennie, una ex soldatessa Navy con la sua ragazza. Nonostante non ci fosse spazio nemmeno per respirare e la fila per il bagno ci facesse strappare i capelli dalla disperazione, ci siamo divertiti come matti e siamo usciti tutte le sere per quasi una settimana. Ci sono stati discorsi imbarazzanti e vari tentativi di abbordaggio da parte di sconosciuti, ma io e Sterling ormai ce la caviamo alla grande: basta tenere sempre su la mano sinistra con la fede! E, a proposito di matrimoni, la parata di quest'anno non poteva non farne il suo punto di forza. C'erano le nuove coppie sposate, coppie con bambini e cani, insomma la famiglia era il tema centrale del 2008. Tra le celebrità c'erano Cyndi Lauper e ovviamente il sindaco, che ormai più che celebre è quasi divino (chissà che non gli dedichino un tempio greco coi capitelli corinzi). Una cosa che ho notato è che ormai i ragazzi gay di San Francisco stanno diventando meno fabulous: sempre più spesso capita di vederne con la panza e la barba sfatta. Non saranno un bello spettacolo, ma forse sono la prova del fatto che ormai la diversità è così accettata in questa città da non doverla mettere in mostra a ogni occasione. Sarà, ma a me gli addominali scolpiti non dispiacevano...

Matrimonio nei giardini del City Hall... hanno pure le camicie coordinate

Gli immancabili 'leather daddies' alla sfilata

Cheers SF, il gruppo di cheerleader più fabulous della California

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