Frankie Goes to Hollywood
Mia sorella si chiama Francesca all'anagrafe, ma per tutti è Frankie da quasi quindici anni, da quando cioè la nostra sciura ospitante a Londra aveva cercato senza successo di chiamarla con il suo nome per esteso per un mese di fila, puntualmente ripiegando sul diminutivo inglese che le veniva più facile. Dopo due anni e mezzo di assenza dagli Stati Uniti, Frankie ha deciso di graziarci con la sua presenza e di provare di persona la vita glamour di Los Angeles. La città ha reagito bene alla visita: clima mite, ottimi prezzi nei negozi di moda, splendide decorazioni natalizie a Rodeo Drive. Frankie è ripartita soddisfatta, con due valigie enormi zeppe dei suoi trofei di shopping e un pacco aggiuntivo da spedire, giusto per ribadire il potere di acquisto dell'euro sul dollaro. La mania da shopping ha contagiato perfino Sterling, normalmente refrattario ai centri commerciali, che ha inspiegabilmente deciso di rifarsi il guardaroba all'outlet di Calvin Klein. Unica esclusa la sottoscritta, la quale generalmente preferisce fare incetta di vestiti in Europa, dove può spaziare tra piccole marche sconosciute e abbigliamento etnico. Shopping a parte, la visita di Frankie è stata un balsamo come sempre: non conosco persona più tranquilla e accomodante di mia sorella, pronta a fare amicizia con tutti nonostante un inglese un pò traballante e a dare sempre una mano in casa nonostante la si preghi di sedersi e riposarsi, che in fondo è in vacanza. Tornata in Italia, ha finalmente iniziato il corso in criminologia a cui si è iscritta da poco e che rappresenta il suo grande sogno professionale. Frankie sarà anche una maniaca dello shopping con un fisico da modella e un passato da cubista, ma l'assistenza sociale è la sua vita quotidiana e il mondo criminale in generale un'attrazione a cui non sa resistere. Contraddizioni della psiche umana che io, da professionista dell'industria dei videogiochi con incursioni nella cucina e nel punto croce, non mi sognerei mai di criticare. Frankie è uno degli esseri umani più interessanti che conosco e una delle mie più grandi soddisfazioni è osservarla forgiare il suo futuro con determinazione, macinando gli ostacoli come se fosse la cosa più facile del mondo, senza scendere a compromessi e senza mai prendersi troppo sul serio. Il tutto, ovviamente, dall'alto dei suoi dieci centimetri di tacco.