Games and the City

Vita a Los Angeles, videogiochi e tante altre cose che non c'entrano niente

29 settembre 2007

Lovefest

Come dice mia sorella, a San Francisco ogni occasione è buona per travestirsi. Halloween, Bay to Breakers e il Carnevale sudamericano li avevo già visti, ma il Lovefest mi mancava perchè esattamente un anno fa mettevo piede negli Stati Uniti per restarci, facendo una lunga guidata notturna da Los Angeles a San Francisco, senza sapere bene cosa aspettarmi dal nuovo continente, dalla nuova vita e da Sterling. Un anno dopo le certezze sono molte di più, ho una fede all'anulare (che per fortuna sembra tutto tranne che una fede) e un bel pò di nuovi amici che nella vita fanno le cose più disparate. Come Ben, per esempio, che fa l'MC di Drum & Bass e che oggi si esibiva al Lovefest, un enorme festival che raccoglie tutti i generi di musica dance su diversi palchi. Ora, non è che io sia proprio una grande appassionata di musica dance, a differenza di Sterling, che è stato un giornalista di musica per sei anni prima di iniziare a scrivere di videogiochi. Diciamo pure che nel 90% dei casi mi fa schifo. Però Ben bisognava andare a vederlo, non gli si poteva fare questo sgarro. Mi sono armata di tutta la pazienza che sono riuscita a trovare, ma soprattutto di un paio di efficaci tappi per le orecchie comprati da Walgreens, e ho accompagnato Sterling in questa allucinogena avventura tra parrucche rosa e stivaloni zeppati stile Deee-Lite. Il palco del Drum & Bass, però, è stato una rivelazione: devo ammettere che non sapevo niente su questo genere, a parte il fatto che prima si chiamava Jungle, ma ha un ritmo che prende e gli MC erano tutti bravissimi, sia nell'improvvisazione che nella rima. O almeno così sembrava a me povera ignorante... Sono contenta di aver visto una cosa del genere dal vivo, anche se subito dopo Ben sono scappata a casa. Visto che Blogger mi dice che posso aggiungere dei video, proviamo a metterci un pezzetto della performance di Ben...

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28 settembre 2007

Portal


Giusto una considerazione, prima di andare a cena all'Herbivore (in questa città sono tutti salutisti e le bistecche sono bandite): Portal è FIGHISSIMO! Quasi quasi all'Herbivore non ci andiamo e restiamo a casa a giocare...

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La lunga strada verso casa





Dire arrivederci all'Europa è sempre doloroso e questa volta, poi, dopo quattro giorni di Oktoberfest quasi mi venivano le lacrime. Ma appena ho messo piede a San Francisco è successo il miracolo: tutto sembrava di nuovo familiare, mi veniva da sorridere ogni volta che passavo davanti a un negozio che conosco o che sentivo un odore che riconoscevo. Molto più che Salerno, ormai San Francisco è la mia casa e non posso che benedire l'effetto rilassante che ha su di me. I primi due giorni li ho passati tumulata in casa a giocare a MySims. Stamattina mi tocca scrivere la recensione, in modo da pubblicarla nel pomeriggio sulla prima pagina di GameSpy, dove resterà per tutto il weekend. Le ragazze di EA ci tengono da morire e io non vedo l'ora di chiudere questo capitolo e passare ai due SingStar che già mi aspettano sulla libreria. Di lavoro ce n'è tanto e per fortuna ce ne sarà ancora di più per tutto l'ultimo quarto dell'anno, fino a Natale. La scuola di italiano mi ha richiamata per le classi del prossimo bimestre e dovrò cercare di accontentarli tenendomi però molto più tempo per l'attività giornalistica, che fino a realizzazione dei miei gloriosi progetti segreti resta comunque la mia attività principale. Domani inizia la Love Parade (non è una cosa porno, ma un festival musicale come quello di Berlino) e stasera suonano i Chemical Brothers, se non costano uno sproposito andremo a vederli. Intanto mi butto sulla recensione di MySims e vi lascio con un pò di foto dell'Oktoberfest...

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20 settembre 2007

Goodbye Italia


Era quasi ora, dopo un mese in Italia, di togliere le tende. Ho girato come una trottola tra città e case di amici, ho provato nel frattempo a lavorare, ho salutato un numero astronomico di amici e parenti e il risultato è che sono stanca e non vedo l'ora di tornare a casa. Non è che la famiglia non mi manchi, ma mi sentivo spiazzata, senza uno spazio mio e decisamente confusa. E poi non vedo l'ora di riabbracciare Sterling, di farmi una sacrosanta giornata di cazzeggio a casa e di passare uno dei nostri soliti weekend all'esplorazione della città, anche se ormai da esplorare ci è rimasto ben poco. E poi e poi, Electronic Arts sta aspettando la mia recensione di MySims su GameSpy come se fosse manna dal cielo, visto che la media dei voti presi finora è bassina. Martedì sera ho salutato gli ultimi amici (quelli della foto) allo Yemaya, il mio locale preferito a Salerno. Alcuni verranno a trovarmi presto, di altri so già che non verranno mai, anche se magari ci provano a promettermi una visita. Ho anche chiacchierato con una persona che non conoscevo (e che non è nella foto), con risultati piuttosto deprimenti:
"Cosa fai nella vita?"
"La giornalista"
"Ah, e di cosa ti occupi in particolare?"
"Scrivo di videogiochi"
"...Nel senso che ne parli male?"
Ma sì, diamo vita a figure giornalistiche specializzate che si occupino esclusivamente di diffamare una certa categoria di intrattenimento. Ci sono volontari per parlare male del cinema? Altri che vogliono spiegare al publico quanto sia brutta e inutile la musica? Così accontentiamo tutti, mica solo i genitori incazzati che ce l'hanno a morte coi videogiochi... A quel punto ho pensato: basta, fatemi tornare a San Francisco, rivoglio Shane di EGM, Christian di Gamasutra, Karen di 1UP e Chris di Wired. Rivoglio gente che pensi al mio lavoro come a una cosa seria, perchè per gli italiani io sono sempre "quella che gioca ai giochini tutto il giorno". Fosse almeno vero non mi lamenterei. A nessuno passa mai per la testa che sono la prima giornalista di madrelingua italiana a scrivere di videogiochi per una pubblicazione americana? Cioè, nel mio piccolo sto facendo la storia! Comunque, la serata è finita bene nonostante l'incidente diplomatico e stanotte mi ritrovo a Monaco, in piena vigilia dell'Oktoberfest. Sono a letto con ben cinque strati di coperte e se esco dal letto mi congelo all'istante, però non vedo l'ora di tuffarmi nel casino. Un ultimo assaggio (alcolico) di Europa prima del rientro!

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12 settembre 2007

Scontri culturali


Ieri sono andata in una profumeria qui a Salerno per comprare una bottiglia di Acqua di Giò per Sterling, che in America pagherebbe di più. La signora di mezza età al banco mi chiede:
"Da uomo o da donna?"
"Da uomo"
"Vuoi un pacchetto regalo?"
"No, non si preoccupi, è per mio marito"
La signora mi guarda allibita e quasi urla: "Già sposata?!?"
Le rispondo: "Signora, guardi che ho 30 anni anche se non li dimostro, non è che sia proprio minorenne"
"Si, ma... ma... è comunque troppo presto!"
A questo punto sono io a guardarla allibita. A San Francisco la parola "marito" non sconvolge nessuno, sposarsi in un'età compresa tra i 21 e i 30 anni è socialmente accettabile e nessuno si permetterebbe di obiettare alle scelte altrui. Qui invece si resta sempre figli di cui prendersi cura, da cercare di tenere in casa il più a lungo possibile, anche a costo di frenare la loro indipendenza. I miei ancora si offrono di pagare per i miei viaggi, le mie cene, la mia spesa al supermercato e rifiutare cortesemente non funziona, devo proprio dirgli in faccia che ormai sono cresciuta e so badare a me stessa. Con un esempio così, col cavolo che faccio crescere i miei figli in Italia... anche se dalla mia camera vedrebbero un panorama come quello della foto.

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10 settembre 2007

Matrimonio all'italiana








Più che all'italiana, la nostra terza festa di matrimonio (ormai siamo degli espertoni) era all'indiana. Con un pò di costiera amalfitana, soprattutto nel menù e nell'immancabile limoncello. Godetevi le foto e grazie ancora di essere stati con noi e di averci supportati nelle nostre solite manifestazioni di idiozia. Se volete vedere altre foto visitate il blog di Lucrezia (si si, quello che vedete qui nei link a destra... quale? ma dai, è facile!).

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03 settembre 2007

Dall'antica Grecia all'antica Roma




Il delirio ari-matrimoniale è finito, siamo liberi dai genitori, mia madre è tornata a essere una normale madre e non il centro attorno a cui gravita l'universo. Il sollievo è troppo grande per essere descritto. Le foto della festa purtroppo non posso ancora pubblicarle, visto che mia sorella ha voluto farmi una sorpresa e ha invitato il suo amico Peppe Di Maio, uno dei fotografi migliori di Salerno, che ci ha fatto un intero servizio fotografico ma deve ancora darci il cd con le foto. Abbiamo dormito nella stanza gentilmente offerta dall'hotel dove abbiamo fatto la festa e ci siamo svegliati in piena costiera amalfitana, con un panorama da urlo dal nostro terrazzo a picco sul mare. La vista da sola valeva tutte le foto pallosissime che la sera prima ho dovuto fare con Patty & Selma e tutte le altre prozie. Visto che alcuni dei nostri amici erano rimasti a dormire a casa dei miei, abbiamo deciso di fare una gita a Paestum per vedere i templi greci, che nel loro piccolo riescono a tenere testa a quelli di Agrigento. Tra mozzarella di bufala, gechi e foto con pose da statue greche abbiamo passato una giornata che ricorderò a lungo, perchè difficilmente nel prossimo futuro vedrò riuniti così tanti amici da tutta Italia. Dopo la parentesi da gita scolastica io e Sterling ieri siamo partiti per Roma, dove resteremo fino al weekend. Per il momento siamo ospiti di Filippo e Sara, poi passeremo a casa di Antonio. Chiunque di voi voglia vederci ci faccia un fischio, organizziamo un dopocena di massa mercoledì sera!

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